Relazioni

Simone Battista

Il Dr Simone Battista, fisioterapista, PhD, è Research Fellow in Physiotherapy presso la University of Salford (Salford, Greater Manchester, Regno Unito) e Affiliated Researcher presso Lund University (Lund, Svezia). La sua area di ricerca si concentra sullo studio e sul trattamento delle malattie reumatiche e muscoloscheletriche. In particolare, è interessato a migliorare l’aderenza dei pazienti agli interventi sullo stile di vita (ad esempio, esercizio fisico, alimentazione e gestione del sonno) e a comprendere come fattori socioeconomici, culturali e psicologici possano compromettere la cura degli individui. È autore di oltre 50 articoli scientifici, ha partecipato come relatore a presentazioni orali e poster in oltre 20 congressi/conferenze a livello internazionale, e ha ottenuto circa € 1,5 milioni in finanziamenti per la ricerca in qualità di Principal Investigator (PI) o Co-Investigator. È associate editor presso la rivista Rheumatology Advances in Practice (Oxford).

Beyond the Hours of Sleep: The Need of a Holistic Approach to Sleep Assessment in Physiotherapy

SINTESI:

La relazione dal titolo Beyond the Hours of Sleep: The Need of a Holistic Approach to Sleep Assessment in Physiotherapy affronta il tema della valutazione del sonno in ambito fisioterapico, sottolineando la necessità di andare oltre la semplice misurazione delle ore dormite. 

Viene proposta una visione olistica della valutazione del sonno, che includa non solo la quantità, ma anche la qualità del sonno, la sua continuità, la percezione soggettiva e l’influenza di fattori biopsicosociali in linea con il RU-SATED Sleep Domain Framework di Buysse. In questo contesto, il fisioterapista è chiamato a svolgere un ruolo attivo nell’identificazione e monitoraggio dei disturbi del sonno, ampliando così le proprie competenze cliniche.

Particolare attenzione è posta sulla relazione tra sonno e dolore: i disturbi del sonno possono influenzare negativamente il dolore muscoloscheletrico, e viceversa, creando un circolo vizioso che può ostacolare il percorso riabilitativo. Per questo motivo, una corretta valutazione del sonno diventa fondamentale nell’elaborazione del piano terapeutico. Infine, si evidenzia l’importanza di includere strategie di educazione e promozione dell’igiene del sonno tra gli interventi fisioterapici, riconoscendo il sonno come un elemento essenziale per il recupero funzionale e la salute generale.

Marco Tramontano

Ricercatore in Scienze della Riabilitazione – MED-26/C presso il Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie dell’Università di Bologna, dove si occupa di ricerca applicata nell’ambito della stabilità visiva e posturale, con particolare focus sul sistema vestibolare e sull’impiego di tecnologie avanzate a supporto della riabilitazione. In qualità di Dirigente ell’area riabilitativa afferisce alla UOC di Medicina del Lavoro dove coordina le attività terapeutiche dell’Ambulatorio di Recupero delle Capacità Lavorative.Ha già ricoperto il ruolo di Dirigente Area Riabilitativa presso la Fondazione Santa Lucia IRCCS Roma, occupandosi di sviluppo organizzativo, gestione e controllo processi sanitari in ambito riabilitativo, coordinamento di circa 200 professionisti sanitari della riabilitazione. Ha inoltre maturato una decennale esperienza come Direttore Didattico del corso di Laurea in Fisioterapia presso l'Università degli Studi di Roma Tor Vergata. La sua partecipazione a laboratori di ricerca e la gestione di progetti innovativi, testimoniano l’impegno verso lo sviluppo di soluzioni avanzate nel campo della riabilitazione e dell’assistenza sanitaria.

Vestibular Physical Therapy: rationale, strategies and clinical indications

SINTESI:

La Vestibular Physical Therapy (VPT) rappresenta una strategia terapeutica essenziale per persone con disturbi dell’equilibrio di origine periferica e/o centrale. Il razionale della VPT si basa sulla capacità del sistema nervoso centrale di adattarsi, compensare e ri-pesare le informazioni sensoriali per ristabilire la stabilità posturale dinamica e visiva.
Durante la relazione verranno presentati i principi clinici e neurofisiologici che guidano l’intervento riabilitativo, con un focus sugli aggiornamenti più recenti, le strategie di training per l’adattamento vestibolare e la loro applicazione nelle diverse patologie. Saranno inoltre presentate le prospettive per la nostra comunità fisioterapica di consolidare e diffondere le competenze in tale ambito.


Principali temi trattati

Definizione e obiettivi della Vestibular Physical Therapy

  • Meccanismi di compensazione vestibolare e neuroplasticità
  • Integrazione sensoriale e sensory reweighting
  • Valutazione della stabilità posturale dinamica e visiva
  • Strategie e progressione del training vestibolare
  • Limiti e barriere della VPT in Italia
  • Prospettive future

Manuela Deodato

Sono Manuela Deodato, fisioterapista e PhD Neuroscienze, mi occupo principalmente di clinica, didattica e ricerca. Dal 2020 ricopro il ruolo di Direttrice delle Attività Didattiche Professionalizzanti del Corso di Laurea in Fisioterapia presso l’Università degli Studi di Trieste, dove coordino i programmi formativi e supervisiono studenti, docenti fisioterapisti, tutor clinici e accademici. Dal 2022 faccio parte del Direttivo Fisioterapia della Conferenza Permanente dei corsi di laurea delle Professioni sanitarie, dove sono stata coinvolta nella promozione di iniziative didattiche come l’organizzazione di summer school per docenti e tutor fisioterapisti, discussioni di casi clinici tra studenti di diverse università, journal club virtuali e lo sviluppo di attività di didattica a distanza. La mia attività di ricerca si concentra a livello clinico sul dolore e a livello didattico sulle metodologie di active learning nella formazione in fisioterapia. Sono membro attivo di diverse società scientifiche e collaboro come revisore e editore in varie riviste internazionali di neuroscienze e riabilitazione. Sono stata docente in vari contesti educativi, dalle scuole superiori alla laurea triennale e master in fisioterapia, ma anche co-supervisor per dottorandi. Inoltre, ho contribuito a progetti educativi internazionali in Africa per fisioterapisti. Questa variabilità mi ha aiutata a progettare strategie formative efficaci e innovative in diversi contesti di apprendimento.

Advancing Physiotherapy Education: Integration of Innovative Evidence-Based Teaching approaches to Improve clinical practice and learning outcomes

SINTESI:

L’obiettivo primario della formazione in fisioterapia è supportare la crescita intellettuale, professionale e personale continua sia degli studenti che dei fisioterapisti. Infatti, la formazione del fisioterapista rappresenta un continuum che va dalla laurea triennale fino al Dottorato, proseguendo poi lungo tutto l’arco della carriera professionale, durante la quale il fisioterapista sviluppa e mantiene le proprie competenze. Questo percorso avviene soprattutto attraverso la didattica teorica e la pratica clinica.

All’interno di questo contesto educativo in continua evoluzione, le metodologie di active learning (peer tutoring, journal club, discussioni di casi clinici, think-pair-share) sono in grado di promuovere la crescita intellettuale ed il ragionamento clinico attraverso il confronto, l’interazione e la discussione. Negli ultimi anni, le tecnologie digitali hanno supportato molto queste metodologie attive permettendo agli studenti di partecipare ad attività condivise anche tra diverse università. Inoltre, queste tecnologie offrono un valido strumento per simulare scenari clinici complessi, favorendo così l’integrazione tra conoscenze teoriche e pratica clinica.

Per quanto riguarda invece la pratica clinica, un ambiente dedicato all’apprendimento risulta fondamentale per lo sviluppo del ragionamento clinico. Recentemente, sono stati studiati dei modelli di tirocinio innovativi che prevedono una stretta collaborazione tra Università e servizi sanitari: le Dedicated Education Units e le Student-Led Clinics. Tali modelli hanno l’obiettivo di migliorare sia la qualità dell’esperienza formativa degli studenti che la qualità delle cure fornite ai pazienti. In fatti, in questi modelli, gli studenti sono immersi in un ambiente clinico dedicato all’apprendimento, strutturato attorno a tre obiettivi principali: didattica, clinica e ricerca.

In sintesi, la formazione in fisioterapia può essere potenziata e promossa: 1) attraverso metodologie didattiche attive e un’esperienza clinica reale con i pazienti; 2) in un ambiente dedicato in cui didattica, clinica e ricerca si integrano; 3) attraverso un’interazione collaborativa tra studenti, pazienti e tutor.

Matteo Benendini

Diventa Fisioterapista nel 1998, titolo conseguito presso l’Università di Verona con il massimo dei voti e la lode. Successivamente si specializza in Terapia Manuale e si perfeziona nelle metodiche Maitland, Mc Kenzie, Cyriax, Neurodinamica. Segue percorsi formativi relativi alla gestione di Alte Prestazioni e Stress. Consegue il Master in Osteopatia nel 2004, discutendo una tesi sul rapporto tra visione e postura. Relatore a oltre un centinaio di Corsi e Congressi su tematiche inerenti fisioterapia, postura, recupero post infortunio e riatletizzazione. Ha insegnato Terapia Fisica in qualità di Assistente all’Università di Verona, Tutor per i tirocini del corso di laurea in fisioterapia dell’Università di Brescia, ha pubblicato diversi lavori scientifici e numerosi articoli in Rivista. Associato all’International Society of Proprioception and Posture e alla Società Italiana di Biofisica Elettrodinamica, attualmente Ricercatore presso la International Association Laser Therapy. Si occupa di vibrazioni meccaniche dalla fine degli anni ‘90. Si occupa di onde d’urto dal 2000, partecipando già al 1° Congresso Nazionale Italiano della Società Italiana di terapia sulle Onde d’urto (SITOD). Fondatore e Responsabile Nazionale per la Ricerca e la Formazione del Gruppo di Interesse Specialistico sulle Terapie Fisiche e Tecnologie Riabilitative dell’Associazione Italiana Fisioterapisti (GIS TFTR AIFI) dal 2015. Attualmente Referente Nazionale del Network di Interesse Specialistico sulle Terapie Fisiche (NIS TF AIFI). Consulente fisioterapista per numerosi atleti a livello nazionale in molteplici discipline. Coordina Fisiocenter Multimedica, Centro di Fisioterapia e Riabilitazione ad alta specializzazione nelle Terapie Fisiche e nelle Biotecnologie, con Poliambulatori e 25 Professionisti nelle diverse aree mediche.

Elettrostimolazione funzionale adattiva: rilievi elettromiografici, isocinetici ed ematici

SINTESI:
L’elettrostimolazione funzionale ha vissuto negli ultimi anni un notevole upgrade tecnologico con l’avvento di software e device che possono gestire l’attivazione di più gruppi muscolari contemporaneamente e protocolli sequenziali che mimano la fisiologia del movimento. Abbiamo utilizzato l’elettromiografia di superficie per valutare i cambiamenti nell’attivazione e il test isocinetico per la valutazione della forza. Di particolare interesse risultano inoltre i dati emersi da recenti studi che evidenziano l’aumento a livello ematico di fattori ormonali protettivi post elettrostimolazione funzionale adattiva.

Carla Simonelli

Fisioterapista respiratoria presso l’istituto di Lumezzane (BS) degli Istituti Clinici Scientifici Maugeri IRCCS, svolge attività di ricerca e clinica in riabilitazione cardiologica e respiratoria. Dal 2022 è membro del direttivo dell’Associazione Riabilitatori dell’Insufficienza Respiratoria e docente a contratto presso il Master Universitario in Fisioterapia Cardiorespiratoria e di Area Critica dell’Università degli Studi di Milano. I suoi principali ambiti di ricerca includono l’esercizio e l’allenamento nella patologia respiratoria e cardiologica, la fatica neuromuscolare, la valutazione delle performance d’esercizio, i sistemi di supporto respiratorio (ossigenoterapia, ventilazione meccanica).

L’esercizio in riabilitazione respiratoria: verso la precisione in fisioterapia

SINTESI:

L’esercizio fisico rappresenta oggi uno degli strumenti terapeutici più efficaci nella gestione delle patologie respiratorie croniche. La personalizzazione dell’esercizio è cruciale al fine di massimizzare i benefici ottenuti con l’allenamento. Questa relazione approfondisce il tema dell’esercizio in un contesto di precisione, con la descrizione dei diversi fenotipi di patologia e di come la variabilità clinica influenzi la risposta individuale all’intervento riabilitativo. Un focus particolare sarà dedicato alla risposta fisiologica/fisiopatologica individuale all’esercizio: limitazione ventilatoria, iperinflazione dinamica, fatica e fatigability, funzione vascolare. Verrà descritto come alcuni trattamenti di supporto, quali ossigenoterapia e ventilazione meccanica, modifichino la risposta all’esercizio. Inoltre, si affronterà l’identificazione dei responders e non-responders alla riabilitazione respiratoria.
La conoscenza delle risposte individuali all’esercizio nei soggetti con patologia respiratoria si è ampliata negli ultimi 10 anni. La relazione farà una panoramica su come l’allenamento in riabilitazione respiratoria, grazie alle sempre maggiori evidenze scientifiche, si sia evoluto verso un’offerta sartoriale, efficace e centrata sulla persona.

Matteo Guidetti

Matteo Guidetti è fisioterapista e ricercatore post-dottorato presso il Centro di Ricerca Coordinata “Aldo Ravelli” dell’Università degli Studi di Milano. Dopo la laurea in fisioterapia presso l’Università degli Studi di Brescia, ha completato il percorso magistrale in neuroscienze cognitive all’Università degli Studi di Milano, per poi conseguire con lode il dottorato di ricerca in Bioingegneria presso il Politecnico di Milano con una tesi dedicata allo sviluppo di protocolli di stimolazione cerebrale profonda non invasiva. Ha svolto periodi di formazione e ricerca presso centri di eccellenza internazionale, come lo Spaulding Rehabilitation Hospital – Harvard Medical School e l’Imperial College di Londra. La sua attività scientifica si concentra sull'applicazione clinica e computazionale della neurostimolazione – sia invasiva (DBS) che non invasiva (NIBS) – in ambito neurologico, con un interesse particolare per la malattia di Parkinson, i disturbi del movimento, il dolore cronico e la demenza. Ha all’attivo oltre 25 pubblicazioni peer-reviewed e numerosi contributi a congressi nazionali e internazionali. Dal punto di vista didattico, è docente a contratto presso le Università di Milano, Brescia e Verona. Dal 2023 è membro eletto del CEN (Comitato Esecutivo Nazionale) del GIS "Fisioterapia Neurologica e Neuroscienze" dell’AIFI, e dal 2025 Vice-presidente. Parallelamente all’attività accademica, esercita come fisioterapista libero professionista, occupandosi principalmente di pazienti affetti da malattia di Parkinson, demenze e altre patologie neurodegenerative.

Fisioterapia 4.0: quale ruolo per il ricercatore oggi e domani?

SINTESI:

Nel panorama della ricerca contemporanea, la multidisciplinarità non rappresenta più un’opzione, bensì un requisito imprescindibile per generare conoscenze utili e trasferibili. Le innovazioni tecnologiche, inoltre, introducono sfide che impongono un aggiornamento continuo e un sistematico rinnovamento di competenze e saperi. In questo contesto, la figura del ricercatore in fisioterapia con formazione dottorale evolve dall’esecuzione di singoli studi alla progettazione e direzione di programmi di ricerca, configurandosi come un profilo ibrido che integra competenze cliniche, metodologiche e di rete, capace di formulare quesiti realmente rilevanti (“per chi, in quali condizioni e a quale costo?”) e di selezionare disegni di studio coerenti con tali quesiti.
L’obiettivo della relazione è discutere i principali quadri teorici entro cui si muoverà la ricerca in fisioterapia (evidence-based practice, evidence-informed practice), le competenze e le conoscenze che il ricercatore è chiamato a sviluppare, nonché gli strumenti che utilizzerà, in un’ottica di confronto che favorisca una riflessione critica e condivisa.

Elisa Gervasoni

Elisa Gervasoni PT, MSc, PhD è ricercatrice a tempo indeterminato presso il Laboratorio Larice IRCCS Fondazione Don Gnocchi dove è impegnata nello sviluppo di protocolli clinici e di protocolli per l’identificazione della dose/risposta durante l’attività riabilitativa, nell’analisi clinico-strumentale dei disordini funzionali in soggetti neo diagnosticati affetti da sclerosi multipla per l’implementazione di interventi di prevenzione secondaria e nello sviluppo di metodologie cliniche e traslazionalità nella pratica clinica. È PI e Co-PI in numerosi progetti di ricerca Italiani e Europei, e professore a contratto presso corsi di Laurea e Master presso le Università di Milano, Verona e Genova. Ha conseguito l’Abilitazione Scientifica Nazionale a Professore di II fascia. E’ Presidente del Gruppo di Interesse Specialistico in Riabilitazione Neurologica e Neuroscienze dell’Associazione Italiana di Fisioterapia. E’ autore di numerose pubblicazioni su riviste indicizzate. Scopus ID: 57192344544

Fatica e affaticabilità nelle patologieneurologiche: sfide e opportunità in riabilitazione

SINTESI:

La fatica rappresenta uno dei sintomi più invalidanti e meno compresi nei disturbi neurologici. Le evidenze più recenti sottolineano l’importanza di distinguere tra fatica soggettiva (la sensazione percepita di stanchezza) e affaticabilità (il calo misurabile della prestazione nel tempo). Queste due dimensioni, pur potendo coesistere, sono sostenute da meccanismi in parte distinti e richiedono strategie cliniche differenziate. In ambito riabilitativo, affrontare la fatica e l’affaticabilità implica un approccio integrato che combini valutazioni cliniche, misure oggettive di performance e strumenti neurofisiologici. Questo intervento analizzerà le principali possibilità nella rilevazione e nel trattamento della fatica nei pazienti neurologici e discuterà le potenzialità di approcci innovativi con l’obiettivo di promuovere una presa in carico più personalizzata e basata su biomarcatori oggettivi.