SINTESI:
La relazione dal titolo Beyond the Hours of Sleep: The Need of a Holistic Approach to Sleep Assessment in Physiotherapy affronta il tema della valutazione del sonno in ambito fisioterapico, sottolineando la necessità di andare oltre la semplice misurazione delle ore dormite.
Viene proposta una visione olistica della valutazione del sonno, che includa non solo la quantità, ma anche la qualità del sonno, la sua continuità, la percezione soggettiva e l’influenza di fattori biopsicosociali in linea con il RU-SATED Sleep Domain Framework di Buysse. In questo contesto, il fisioterapista è chiamato a svolgere un ruolo attivo nell’identificazione e monitoraggio dei disturbi del sonno, ampliando così le proprie competenze cliniche.
Particolare attenzione è posta sulla relazione tra sonno e dolore: i disturbi del sonno possono influenzare negativamente il dolore muscoloscheletrico, e viceversa, creando un circolo vizioso che può ostacolare il percorso riabilitativo. Per questo motivo, una corretta valutazione del sonno diventa fondamentale nell’elaborazione del piano terapeutico. Infine, si evidenzia l’importanza di includere strategie di educazione e promozione dell’igiene del sonno tra gli interventi fisioterapici, riconoscendo il sonno come un elemento essenziale per il recupero funzionale e la salute generale.
SINTESI:
La Vestibular Physical Therapy (VPT) rappresenta una strategia terapeutica essenziale per persone con disturbi dell’equilibrio di origine periferica e/o centrale. Il razionale della VPT si basa sulla capacità del sistema nervoso centrale di adattarsi, compensare e ri-pesare le informazioni sensoriali per ristabilire la stabilità posturale dinamica e visiva.
Durante la relazione verranno presentati i principi clinici e neurofisiologici che guidano l’intervento riabilitativo, con un focus sugli aggiornamenti più recenti, le strategie di training per l’adattamento vestibolare e la loro applicazione nelle diverse patologie. Saranno inoltre presentate le prospettive per la nostra comunità fisioterapica di consolidare e diffondere le competenze in tale ambito.
Principali temi trattati
Definizione e obiettivi della Vestibular Physical Therapy
SINTESI:
L’obiettivo primario della formazione in fisioterapia è supportare la crescita intellettuale, professionale e personale continua sia degli studenti che dei fisioterapisti. Infatti, la formazione del fisioterapista rappresenta un continuum che va dalla laurea triennale fino al Dottorato, proseguendo poi lungo tutto l’arco della carriera professionale, durante la quale il fisioterapista sviluppa e mantiene le proprie competenze. Questo percorso avviene soprattutto attraverso la didattica teorica e la pratica clinica.
All’interno di questo contesto educativo in continua evoluzione, le metodologie di active learning (peer tutoring, journal club, discussioni di casi clinici, think-pair-share) sono in grado di promuovere la crescita intellettuale ed il ragionamento clinico attraverso il confronto, l’interazione e la discussione. Negli ultimi anni, le tecnologie digitali hanno supportato molto queste metodologie attive permettendo agli studenti di partecipare ad attività condivise anche tra diverse università. Inoltre, queste tecnologie offrono un valido strumento per simulare scenari clinici complessi, favorendo così l’integrazione tra conoscenze teoriche e pratica clinica.
Per quanto riguarda invece la pratica clinica, un ambiente dedicato all’apprendimento risulta fondamentale per lo sviluppo del ragionamento clinico. Recentemente, sono stati studiati dei modelli di tirocinio innovativi che prevedono una stretta collaborazione tra Università e servizi sanitari: le Dedicated Education Units e le Student-Led Clinics. Tali modelli hanno l’obiettivo di migliorare sia la qualità dell’esperienza formativa degli studenti che la qualità delle cure fornite ai pazienti. In fatti, in questi modelli, gli studenti sono immersi in un ambiente clinico dedicato all’apprendimento, strutturato attorno a tre obiettivi principali: didattica, clinica e ricerca.
In sintesi, la formazione in fisioterapia può essere potenziata e promossa: 1) attraverso metodologie didattiche attive e un’esperienza clinica reale con i pazienti; 2) in un ambiente dedicato in cui didattica, clinica e ricerca si integrano; 3) attraverso un’interazione collaborativa tra studenti, pazienti e tutor.
SINTESI:
L’elettrostimolazione funzionale ha vissuto negli ultimi anni un notevole upgrade tecnologico con l’avvento di software e device che possono gestire l’attivazione di più gruppi muscolari contemporaneamente e protocolli sequenziali che mimano la fisiologia del movimento. Abbiamo utilizzato l’elettromiografia di superficie per valutare i cambiamenti nell’attivazione e il test isocinetico per la valutazione della forza. Di particolare interesse risultano inoltre i dati emersi da recenti studi che evidenziano l’aumento a livello ematico di fattori ormonali protettivi post elettrostimolazione funzionale adattiva.
SINTESI:
L’esercizio fisico rappresenta oggi uno degli strumenti terapeutici più efficaci nella gestione delle patologie respiratorie croniche. La personalizzazione dell’esercizio è cruciale al fine di massimizzare i benefici ottenuti con l’allenamento. Questa relazione approfondisce il tema dell’esercizio in un contesto di precisione, con la descrizione dei diversi fenotipi di patologia e di come la variabilità clinica influenzi la risposta individuale all’intervento riabilitativo. Un focus particolare sarà dedicato alla risposta fisiologica/fisiopatologica individuale all’esercizio: limitazione ventilatoria, iperinflazione dinamica, fatica e fatigability, funzione vascolare. Verrà descritto come alcuni trattamenti di supporto, quali ossigenoterapia e ventilazione meccanica, modifichino la risposta all’esercizio. Inoltre, si affronterà l’identificazione dei responders e non-responders alla riabilitazione respiratoria.
La conoscenza delle risposte individuali all’esercizio nei soggetti con patologia respiratoria si è ampliata negli ultimi 10 anni. La relazione farà una panoramica su come l’allenamento in riabilitazione respiratoria, grazie alle sempre maggiori evidenze scientifiche, si sia evoluto verso un’offerta sartoriale, efficace e centrata sulla persona.
SINTESI:
Nel panorama della ricerca contemporanea, la multidisciplinarità non rappresenta più un’opzione, bensì un requisito imprescindibile per generare conoscenze utili e trasferibili. Le innovazioni tecnologiche, inoltre, introducono sfide che impongono un aggiornamento continuo e un sistematico rinnovamento di competenze e saperi. In questo contesto, la figura del ricercatore in fisioterapia con formazione dottorale evolve dall’esecuzione di singoli studi alla progettazione e direzione di programmi di ricerca, configurandosi come un profilo ibrido che integra competenze cliniche, metodologiche e di rete, capace di formulare quesiti realmente rilevanti (“per chi, in quali condizioni e a quale costo?”) e di selezionare disegni di studio coerenti con tali quesiti.
L’obiettivo della relazione è discutere i principali quadri teorici entro cui si muoverà la ricerca in fisioterapia (evidence-based practice, evidence-informed practice), le competenze e le conoscenze che il ricercatore è chiamato a sviluppare, nonché gli strumenti che utilizzerà, in un’ottica di confronto che favorisca una riflessione critica e condivisa.
SINTESI:
La fatica rappresenta uno dei sintomi più invalidanti e meno compresi nei disturbi neurologici. Le evidenze più recenti sottolineano l’importanza di distinguere tra fatica soggettiva (la sensazione percepita di stanchezza) e affaticabilità (il calo misurabile della prestazione nel tempo). Queste due dimensioni, pur potendo coesistere, sono sostenute da meccanismi in parte distinti e richiedono strategie cliniche differenziate. In ambito riabilitativo, affrontare la fatica e l’affaticabilità implica un approccio integrato che combini valutazioni cliniche, misure oggettive di performance e strumenti neurofisiologici. Questo intervento analizzerà le principali possibilità nella rilevazione e nel trattamento della fatica nei pazienti neurologici e discuterà le potenzialità di approcci innovativi con l’obiettivo di promuovere una presa in carico più personalizzata e basata su biomarcatori oggettivi.