SINTESI:
La mano umana e l’arto superiore rappresentano una delle maggiori meraviglie del corpo umano: nonostante la loro enorme complessità motoria e sensoriale, il nostro sistema nervoso riesce a controllarle sia con abilità che con forza, non richiedendo apparentemente a noi alcuna attenzione. Nel linguaggio della filosofia della mente, la mano è quindi uno degli esempi precipui di quella che viene chiamata intelligenza corporea, o “embodied intelligence”.
Le intuizioni che negli anni recenti le scienze del moto hanno fornito alla ingegneria sono servite, assieme alle nuove tecnologie della robotica “soft”, a creare mani artificiali che sono antropomorfe non solo esteticamente, ma anche funzionalmente.
Questa nuova famiglia di mani artificiali soft apre prospettive interessanti per la riabilitazione, che saranno discusse in questa lezione. Parleremo quindi di protesi e del senso di inclusione nello schema corporeo dei loro utenti, che deriva dal loro antropomorfismo funzionale. Introdurremo poi il meno comune concetto di extratesi, ovvero di arto soprannumerario o “terza mano”, per la riabilitaizone di pazienti che abbiano visto compromesse le proprie capacità di controllo degli arti naturali. In questo ambito parleremo di esperienze fatte per l’assistenza a pazienti colpiti da ictus ormai in fase cronica, e presenteremo alcuni recentissimi risultati di una applicazione pilota a pazienti in fase subacuta.
SINTESI:
La lectio magistralis parlerà di che cosa significhi essere responsabile e di che cosa significhi mantenere un comportamento eticamente plausibile nell’ambito della pratica della fisioterapia.
SINTESI:
L’elettromiografia di superficie (sEMG) offre una finestra per indagare l’attività muscolare e il suo contributo al movimento. Permette di misurare il reclutamento durante compiti motori, di misurare spasticità e iperattività a lettino e durante gesti della vita quotidiana, di studiare la relazione tra agonisti e antagonisti, le sinergie e l’affaticamento muscolare. Premette di monitorare il procedere della reinnervazione, di controllare protesi bioniche, di guidare exergames riabilitativi, sino alla possibilità studiare il drive centrale a partire dall’attivazione delle singole unità motorie. Le sue applicazioni sono molteplici in riabilitazione neurologica, ortopedica, muscoloscheletrica, sportiva, del pavimento pelvico, dell’articolazione temporo-mandibolare, in ergonomia, in acqua ed in fisiologia di base. Verranno presentati gli usi clinici di sEMG in questi ambiti, le innovazioni tecnologiche nel settore e come queste possono favorire lo sviluppo di nuove linee di ricerca.
SINTESI:
Molte delle nostre attività quotidiane si svolgono in contesti sociali e sono coordinate con altre persone. Anche situazioni apparentemente semplici, come una coppia di danzatori o un terapista che interagisce fisicamente con un paziente, richiedono forme di interazione sofisticate che richiedono la comprensione delle intenzioni e delle azioni del partner.
Negli ultimi anni è stato spesso evidenziato che l’integrazione di informazioni sensoriali e il controllo dei movimenti si possono utilmente interpretare in termini economici (percezione e azione ‘ottime’). E’ possibile estendere lo stesso approccio allo studio dell’azione congiunta (joint action) utilizzando uno strumento matematico (la teoria dei giochi) che è solitamente applicato in economia e politica per studiare situazioni che coinvolgono, secondo la definizione di John Nash, ‘due o più individui i cui interessi non sono né completamente opposti né del tutto coincidenti’. Mostrerò come coppie di individui che interagiscono fisicamente sviluppano forme di coordinazione che possono essere interpretate come il bilanciamento dei rispettivi costi e benefici (equilibri di Nash). Mi concentrerò in particolare sulle implicazioni di questi studi per lo sviluppo di “terapisti” robotici artificiali, con una capacità “ottimale” di comprendere la compromissione del paziente e di facilitarne il recupero.